Premessa

Il DL n. 104/2020 ha introdotto un’importante misura a sostegno delle PMI operanti nel comparto della ristorazione, ovvero l’istituzione di un fondo di 600 milioni di euro da erogare sotto forma di contributi a fondo perduto per l’acquisto di prodotti locali.

In dettaglio, il fondo è finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto alle imprese in attività alla data di entrata in vigore del presente decreto con codice ATECO prevalente 56.10.11, 56.29.10 e 56.29.20, per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio.

 

Requisiti e modalità di erogazione

Il contributo spetta, ai soggetti che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 ed a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2019.

Tale contributo è erogato mediante il pagamento di un anticipo del 90 per cento al momento dell’accettazione della domanda, a fronte della presentazione dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati, anche non quietanzati, nonchè di una autocertificazione attestante la sussistenza dei requisiti e l’insussistenza delle condizioni ostative di cui all’articolo 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. Il saldo del contributo è corrisposto a seguito della presentazione della quietanza di pagamento, che deve essere effettuato con modalità tracciabile.

L’erogazione del contributo viene effettuata nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis. Inoltre il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorre alla formazione del valore della produzione netta, di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, ed e’ alternativo a quello concedibile ai sensi dell’articolo 59 riguardante le attività economiche e commerciali nei centri storici.

Qualora l’attività d’impresa cessi successivamente all’erogazione del contributo, il soggetto firmatario dell’istanza è tenuto a conservare tutti gli elementi giustificativi del contributo spettante e ad esibirli a richiesta degli organi competenti. L’eventuale atto di recupero è emanato nei confronti del soggetto firmatario dell’istanza che ne è responsabile in solido con il beneficiario.

 

Presentazione delle domande

Al fine di ottenere il contributo, l’impresa dovrà presentare apposita istanza i cui criteri, modalità ed ammontare saranno stabiliti da un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del DL n. 104.

 

Sanzioni e recupero degli indebiti

Salvo che il caso costituisca reato, l’indebita percezione del contributo, oltre al recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante. All’irrogazione della sanzione, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, provvede l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). Il pagamento della sanzione e la restituzione del contributo non spettante sono effettuati con modello F24 ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, senza possibilità di compensazione con crediti entro sessanta giorni dalla data di notifica dell’atto emesso dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. In caso di mancato pagamento nei termini sopra indicati la riscossione coattiva è effettuata mediante ruolo.

 

 

Vincenzo D’Anzica

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

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