In data 18 ottobre 2018 è stata pubblicata un’informativa dal Ministero della Salute avente ad oggetto “Decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato n. 233 del 1946, come modificato dall’articolo 4 della legge 11 gennaio 2018, n. 3, recante Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute – Obbligo di iscrizione agli albi professionali per gli esercenti le Professioni sanitarie” a firma del Direttore Generale Rossana Urgenti.
Come chiarito, tutti i professionisti regolarmente abilitati che intendano esercitare una professione sanitaria in qualunque forma giuridica, hanno l’obbligo di iscriversi da subito e senza eccezioni all’albo professionale di riferimento. In caso di inottemperanza, la Legge Lorenzin ha inasprito le pene e le sanzioni per coloro che incorrano nel reato di esercizio abusivo della professione, in particolare l’art. 12 della legge 3/2018 prevede da sei mesi a tre anni di reclusione e multe da 10.000 a 50.000 euro.
Criticità
Sui circa 200.000 professionisti coinvolti, risultano finora soltanto 80.000 coloro che hanno effettuato l’iscrizione tramite il portale strm.org e quindi potenzialmente incorrerebbe in sanzioni la maggior parte della platea interessata. Il presidente dell’ordine Beux afferma: “La macchina si è senza dubbio avviata bene a dispetto di chi “gufava” e sosteneva che non ce l’avremmo mai fatta. Ma anche alla luce dei chiarimenti del ministero, in realtà siamo a metà dell’opera. Tutti gli altri professionisti che non si sono ancora iscritti avrebbero già dovuto essere dentro e non ci sono. A fine dicembre avranno esercitato abusivamente la professione per sei mesi. La Federazione nazionale, il Ministero della Salute e le Regioni stanno valutando i percorsi tecnici di equivalenza e i percorsi normativi necessari a garantire la serenità di tutti i professionisti che ne hanno i requisiti. Da questo punto di vista l’Ordine è solo contro gli abusivi”.
Proroga per i dipendenti pubblici?
Nessuna proroga per i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Si chiarisce infatti che il termine del settembre 2019 si riferisce solo ed esclusivamente alla conclusione dell’incarico di supporto dei rappresentati delle associazioni maggiormente rappresentative. Esso infatti è semplicemente un limite temporale per le Aziende sanitarie per la richiesta della certificazione ai singoli professionisti per partecipare ai concorsi e alle selezioni.
Vincenzo D’Anzica
Dottore Commercialista e Revisore Contabile