
Dal 5 marzo cambia il calcolo dell’ISEE, ma restano dubbi sulle attestazioni già emesse e sull’adeguamento delle procedure INPS
A partire dal 5 marzo, il calcolo dell’ISEE non terrà più conto di buoni postali, libretti di risparmio e altri titoli di risparmio fino a un massimo di 50.000 euro. Il provvedimento, ufficializzato con la pubblicazione del Dpcm n. 13/2025 sulla Gazzetta Ufficiale del 19 febbraio, concretizza una misura già prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno. Tuttavia, la sua applicazione è stata possibile solo con l’adozione di questa norma attuativa, la cui approvazione ha subito ritardi, venendo finalizzata solo a gennaio 2025. Ora, con la sua entrata in vigore, gli strumenti di risparmio garantiti dallo Stato, come i Bot e i Btp, non incideranno più sull’indicatore economico familiare.
Nonostante la pubblicazione in Gazzetta, il quadro normativo non è ancora completamente definito. L’INPS dovrà aggiornare i regolamenti e la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), passaggio essenziale affinché il nuovo ISEE possa essere elaborato correttamente dai CAF e attraverso i modelli precompilati. Resta inoltre aperta la questione degli ISEE già rilasciati nel 2025 con le vecchie regole: non è ancora chiaro se l’INPS procederà a un ricalcolo automatico o se le famiglie dovranno richiedere una rettifica. Questo aspetto potrebbe influenzare l’accesso a diverse prestazioni economiche, come l’Assegno Unico, i bonus luce e gas e le borse di studio universitarie, che dipendono direttamente dall’indicatore economico aggiornato.
Il Dpcm introduce anche misure a sostegno delle famiglie con componenti disabili o non autosufficienti. In particolare, i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari ricevuti da amministrazioni pubbliche non saranno più inclusi nel calcolo del reddito familiare. Inoltre, viene prevista una maggiorazione dello 0,5 nel parametro della scala di equivalenza per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente. Ora si attende che l’INPS chiarisca le modalità operative per l’applicazione delle nuove regole, mentre le famiglie devono decidere se richiedere subito l’ISEE o attendere l’aggiornamento dei modelli, evitando possibili ricalcoli nel breve periodo.
Vincenzo D’Anzica
Dottore Commercialista e Revisore Contabile